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Due torri
Il Nettuno
Palazzo Comunale
Palazzo Re Enzo
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San Luca
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S. Stefano



PALAZZO RE ENZO
Testimonianza dello splendore raggiunto da Bologna durante l'età comunale, Piazza Maggiore raccoglie intorno a sé i più importanti edifici della città medievale costruiti intorno al 1200 per essere la sede delle funzioni pubbliche.

Primo in ordine di tempo è il Palazzo del Podestà: costruito agli inizi del XIII secolo, fu la prima sede del governo cittadino nella persona del Podestà, la più importante autorità del Comune. Sotto le volte del portico si radunavano mercanti e artigiani mentre al primo piano c'erano gli uffici dei notai (che si sposteranno poi nell'omnonimo palazzo). Il palazzo era ed è sormontato dalla Torre dell'Arengo le cui campane venivano fatte suonare per chiamare a racolta i cittadini in occasione di eventi straordinari . I quattro pilastri angolari che sorreggono la torre formano il cosiddetto "Voltone del Podestà" e ai quattro angoli nel 1525 furono posizionate le statue dei santi protettori della città (S.Petronio, S.Procolo, S.Domenico, S.Francesco), statue realizzate in terracotta da Alfonso Lombardi. Il voltone è protagonista di un particolare fenomeno: i visitatori possono parlare tra di loro, anche a bassa voce, dagli angoli opposti del voltone. A partire dal 1484 iniziò una ristrutturazione per volere del Signore di Bologna Giovanni II Bentivoglio che desiderava abbellire il palazzo con forme rinascimentali ma i lavori rimasero incompiuti perchè egli fu cacciato da Bologna da una rivolta popolare.

Dopo soli 40 anni dala sua costruzione il palazzo del podestà fu affiancato da Palazzo Re Enzo, per poter accogliere adeguatamente la massiccia partecipazione popolare al governo. Il palazzo fu chiamato inizialmente Palazzo Nuovo proprio per distinguerlo da quello del Podestà ma poi cambiò nome per via di un episodio storico. Vi fu infatti rinchiuso prigioniero per 23 anni Re Enzo di Sardegna figlio di Federico II, vinto alla battaglia di Fossalta; sulla sua prigionia si raccontano numerose leggende che lo vedono protagonista di tentate fughe e segrete lieson amorose. Dal punto di vista architettonico il palzzo subì delle modifiche per mano di Antonio di Vincenzo alla fine del Trecento e per opera del Dotti nel Settecento. Restauri importanti furono eseguiti all'inizo del Novecento grazie ad Alfonso Rubbiani. Sotto il palazzo si apre la volta di un pittoresco quadrivio pedonale e sulla destra vi è l'accesso per la cappella di S.Maria dei Carcerati, dove si recavano i condannati a morte.

Accanto troviamo sempre affacciato sulla piazza, in via dei Pignattari, il Palazzo dei Notai costruito nel 1381 dalla società dei Notai allo scopo di farne la propria sede. In realtà il Palazzo venne costruito in due momenti differenti: la parte che si affaccia alla Basilica di San Petronio risale appunto al 1381 e venne costruita sotto la direzione di Berto Cavalletto e Lorenzo da Bagnomarinoma; quella che si affaccia a Palazzo d'Accursio fu rifatta da Bartolomeo Fioravanti nel 1437 circa. All'interno del palazzo si possono ammirare affreschi quattrocenteschi e lo stemma dei Notai. Nel 1908 fu completamente restaurato da Alfonso Rubbiani.

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